Cosa fare quando l’influenza colpisce? Per prima cosa evitare di assumere farmaci, in particolare tachipirine o altri antipiretici. La febbre è una naturale reazione del corpo che
non deve in nessun modo essere temuta; si tratta infatti di un potente mezzo di difesa che l’organismo mette in atto per proteggersi da infezioni virali e batteriche. Nei limiti del possibile bisognerebbe evitare di sopprimere i sintomi, di qualunque genere essi siano, ma sarebbe più opportuno aiutare il nostro organismo a combattere la malattia, dandole la possibilità di fare il suo corso.
Le pratiche salutistiche più antiche includono l’utilizzo dell’acqua, un elemento di cui l’uomo dispone da sempre. Manuel Lezaeta Acharan, autore di Dottrina Termica, distingue tra febbre esterna e febbre interna. Tra le due solo la febbre esterna può essere valutata con il termometro e rappresenta la naturale reazione difensiva dell’organismo. La febbre interna, invece, è quella che Acharan definisce febbre gastro-intestinale e che, come dice la parola, colpisce gli organi digestivi di chi ignora cosa è opportuno mangiare. Alimenti animali, alcolici, dolci, grassi, condimenti non fanno che congestionare stomaco e intestino i quali, si può proprio dire, sono costantemente in fiamme a causa dell’eccessiva concentrazione di sangue che il corpo è costretto a richiamare in questa zona per fronteggiare una digestione troppo impegnativa. Si può quindi affermare abbastanza tranquillamente che gran parte del mondo Occidentale soffre di questo tipo di febbre, con intestino infiammato, pallore in viso ed estremità fredde!
La congestione a livello gastro-intestinale accelera l’attività del cuore il quale, costretto ad inviare il sangue ai polmoni con maggiore frequenza, finisce per ridurne la capacità di aria e per limitarne le capacità di nutrizione e di eliminazione. La febbre interna si rivela dannosa anche per la pelle, considerata dal punto di vista fisiologico come un secondo rene e un secondo polmone, determinando una deficiente circolazione sanguigna. Ecco quindi come una condizione che sembra apparentemente coinvolgere un solo apparato, colpisca indirettamente numerose altre funzioni vitali, compromettendo le capacità difensive globali dell’organismo. La febbre interna, infatti, favorendo le putrefazioni intestinali, prepara il terreno impuro e la temperatura adatta per stimolare la crescita microbica e, di conseguenza, l’influenza e quella febbre esterna che noi misuriamo con il termometro.
Ecco perché l’autore afferma senza ombra di dubbio che “qualunque forma di febbre è da considerarsi di origine gastro-intestinale”.
Il modo più semplice e naturale per intervenire sulla febbre consiste nell’utilizzo di acqua fredda: applicando l’acqua fredda sul corpo si determina una vasocostrizione che libera il calore in eccesso verso l’esterno favorendo l’asportazione delle congestioni a livello viscerale e l’espulsione attraverso i pori della pelle delle impurità presenti nel sangue.
Due sono i metodi più utilizzati: le fregagioni fredde e l’applicazione viscerale. Nel primo caso si utilizza una salvietta di cotone piccola, bagnata in acqua fredda e ben strizzata che andrà passata sul corpo nudo del malato, dal petto alla punta dei piedi (parte anteriore) e dal collo ai piedi (parte posteriore). Dopo questa applicazione è necessario permettere al corpo di avere una reazione calda, quindi in caso di malattia coprire subito il malato con coperte. In caso di febbre elevata ripetere questa operazione una volta all’ora aiuta il corpo ad espellere calore.
Molto utile si rivela anche l’applicazione nella zona del basso ventre di un fazzoletto di cotone bagnato con acqua fredda e strizzato. Sì perché la temperatura alta parte dall’intestino e non dalla fronte! In caso di febbre nel giro di un paio di ore il fazzoletto sarà completamento secco, segno che l’acqua fredda sta portando via l’infiammazione intestinale. Questa applicazione deve essere ripetuta più volte, bagnando sempre nuovamente il fazzoletto.
Inizialmente queste pratiche possono sembrare delle torture, soprattutto agli occhi di un bambino ammalato, ma la velocità con cui spariranno i sintomi e scongiurare l’uso di farmaci ripagherà di tutto.
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