Il secondo chakra, chiamato anche Svadhistana, che significa dolce casa, è un centro energetico localizzato due dita sotto l’ombelico. Il suo colore è l’arancione, simbolo di vitalità, entusiasmo, creatività e gioia.
Questo centro energetico controlla gli intestini, l’appendice e i genitali. Un suo disequilibrio si manifesta fisicamente con disturbi intestinali, problemi a reni e vescica, dolori addominali e infiammazioni.
Dal punto di vista psicologico il secondo chakra è il centro delle reazioni istintive di sopravvivenza e della padronanza delle emozioni, soprattutto di natura sessuale; l’incapacità di gestire le emozioni e tutte le disfunzioni sessuali sia in eccesso che in difetto (frigidità, anorgasmia, ossessione del sesso, esibizionismo sessuale) sono tutte da ricollegarsi a questo centro energetico.
Il secondo chakra è considerato, inoltre, il centro della creatività inferiore, intesa come capacità riproduttiva, della gioia, dell’accoglienza e del femminile, distinguendosi dal quinto chakra, centro della creatività superiore, intesa come capacità espressiva.
Squilibri di questo chakra possono dipendere da traumi di origine sessuale, aborti, senso di rifiuto o abbandono. Anche bambini che non hanno potuto esprimere liberamente le proprie emozioni, che sono stati bloccati e repressi, possono diventare adulti con problematiche al secondo chakra, incapaci di lasciarsi andare, dipendenti emotivamente, ipersensibili, eccessivamente rigidi nel corpo e nell’anima.
Come per tutti i centri energetici anche per il secondo chakra esistono semplici esercizi di riequilibrio. Sdraiati comodamente, respirando profondamente, è utile visualizzare una bella luce arancione localizzata proprio sotto l’ombelico, con lo scopo di ripristinare l’energia. La frase-chiave associata al secondo chakra è “Io sento”: ripeterla mentalmente, ad alta voce o scrivendola su un foglio. Il suono può contribuire a migliorare l’energia del secondo chakra: la vocale più adatta in questo caso è la O chiusa, mentre il mantra da ripetere è Vam.
Anche la cristalloterapia si rivela un valido alleato. Appoggiare pietre arancioni sull’addome o semplicemente tenerle in tasca aiuta a ridonare a questo chakra una nuova vitalità.