Gratitudine, perché questo mondo è così meravigliosamente bello che spesso ce ne dimentichiamo. Perché a volte questa bellezza mi colpisce come una spada e mi riporta a pesare
ogni cosa con un’altra unità di misura.
Gratitudine, perché troppo spesso passo il mio tempo a lamentarmi di ciò che non ho, di ciò che non funziona, di ciò che vorrei cambiare, di ciò che mi sembra di aver sbagliato e mi perdo la Vita, quella vera, che è infinitamente perfetta così com’è.
Gratitudine, perché le storie che ascolto ogni giorno mi aiutano a rendermi conto di quanto ognuno di noi si porti il suo fardello, piccolo o grande, di quante prove e sfide si presentano sul nostro cammino e di come in questo, in fondo, siamo tutti uguali.
Gratitudine, perché se anche le mie sfide a tratti mi paiono montagne insormontabili, sono sicuramente molto fortunata.
Gratitudine, perché questa vita, a tratti così folle e strana, caotica e incomprensibile, dolorosa e complicata, è l’unico e più giusto teatro evolutivo che abbiamo a disposizione.
Gratitudine, perché ad ogni passo falso posso smettere di giudicarmi e imparare una nuova lezione, con amore e tolleranza.
Gratitudine, perché siamo esseri liberi che ogni giorno possono scegliere quali emozioni provare, quali reazioni avere e quali pensieri coltivare. Perché c’è sempre un’altra possibilità, basta avere coraggio e allargare la visuale.
Gratitudine, perché se anche spesso mi sento sola riconosco la presenza di tanti aiutanti, visibili e invisibili, che non mi abbandonano mai.
Gratitudine, perché la strada della Coscienza è faticosa e indubbiamente impegnativa, ma non la cambierei per nessun’altra.
Gratitudine, perché ogni giorno ho la possibilità di riconoscere la mia parte di ombra e posso imparare ad accettarla, ad amarla e a trasformarla.
Gratitudine, anche se è troppo facile predicare bene e poi perdersi…
Riflessioni serali, di un caldo imbrunire estivo, guidando in solitaria verso casa.
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