I prodotti che teniamo in bagno e che utilizziamo per l’igiene quotidiana spesso sono pensati dai produttori con la logica dell’usa e getta, ignorando completamente il concetto di ecosostenibilità. I detergenti
(per le mani, per i capelli, per il corpo, per l’igiene intima, per i denti) sono normalmente venduti in contenitori di plastica che, una volta esaurito il prodotto, vengono buttati. Nonostante siano ormai sconsigliati da tutti gli otorinolaringoiatri, i cotton fioc continuano ad essere impiegati nella pulizia delle orecchie, senza preoccuparsi del loro smaltimento. Le donne sono abituate da anni ad usare assorbenti, tamponi o dischetti struccanti che vengono gettati nell’immondizia dopo ogni uso.
Possiamo fare qualcosa per proteggere il nostro ambiente da questa enorme produzione di rifiuti? È possibile lavarsi e prendersi cura del proprio corpo e della propria bellezza senza inquinare?
Certo, basta uscire con pazienza e consapevolezza dalla trappola dell’usa e getta e compiere scelte ecosostenibili.
Cominciamo dai detergenti. Per i più volonterosi si trovano in rete moltissime ricette fai da te di detergenti semplici, veloci e con ingredienti naturali, oppure argille lavanti come il ghassoul che devono solo essere stemperate con acqua. Altrimenti esistono sempre più spesso negozi e supermercati nei quali è possibile portare il contenitore vuoto da ricaricare di prodotto, evitando in questo modo di dover smaltire continuamente plastica. Ovviamente assicuriamoci che siano detergenti certificati eco-bio, cioè privi di ingredienti pericolosi per l’uomo e l’ambiente.
Per la pulizia delle orecchie esistono in commercio gli oriculi, bastoncini di bamboo di origine cinese e giapponese, che terminano con una specie di palettina, adatta a ripulire il padiglione auricolare senza spingere il cerume nel condotto auditivo. È possibile comprare un oriculi per ogni membro della famiglia. Dopo ogni utilizzo basterà lavarli e farli asciugare.
Per le donne è arrivato, invece, il momento di introdurre un’alternativa ecosostenibile alla loro igiene. Il ciclo mestruale può essere anche affrontato con assorbenti lavabili di cotone invece di assorbenti plastificati, sbiancati con sostanze tossiche e profumati con fragranze sintetiche. Stesso discorso vale per i tamponi, che possono essere sostituiti da coppette in silicone più comode ed ecosostenibili.
Per la rimozione del trucco e la pulizia quotidiana del viso esistono dischetti in cotone lavabili, dotati di un lato molto morbido, adatto alla rimozione dei cosmetici dagli occhi e dalle zone sensibili, e da un lato leggermente più ruvido che svolge una gradita azione esfoliante della cute. Si utilizzano con un normale latte detergente e poi si lavano comodamente in lavatrice. Ancora più semplice ed economica è la spugna Konjac, una spugnetta completamente vegetale che rimuove trucco e sporcizia anche senza l’uso di detergenti.
Questi sono solo alcuni esempi, significativi però del fatto che, fin dai piccoli gesti quotidiani, è possibile fare la differenza. E allora cosa aspetti a passare ad un’igiene ecosostenibile?