L’acqua è, insieme al fuoco, uno dei grandi elementi purificatori.
Entrambi, infatti, hanno permesso all’umanità di affermare la sua supremazia sulla natura e sugli animali, creando, ad esempio, vie di comunicazione privilegiate o pascoli e campi là dove c’erano foreste. Il dominio sull’acqua e sul fuoco ha dato all’uomo la possibilità di ripristinare l’ordine in un ambiente nel quale tale ordine era stato perturbato, oppure di imporne uno nuovo. Per questo possiamo considerare “fare ordine” come un processo di purificazione: si tratta, infatti, di valutare e di scegliere cosa appartiene e cosa no ad un certo sistema, distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è, cosa è utile da ciò che è inutile, cosa conservare da ciò che è opportuno eliminare. Se, però, l’ordine imposto dal fuoco è qualcosa di violento, distruttivo e definitivo, quello dato dall’acqua è più compassionevole. L’acqua non distrugge ma pulisce e monda: si carica dello sporco e lo trascina con sé, allontanandolo; mentre il fuoco impone un ordine radicalmente nuovo, l’acqua ripristina semplicemente l’essenza originaria.
Comprese queste differenze l’uomo scelse il fuoco per la purificazione estrema e l’acqua per la
purificazione quotidiana.
La valenza purificante dell’acqua è sfruttata consapevolmente nelle pratiche religiose cristiane. Il
sacramento del battesimo, oggi ridotto ad una simbolica aspersione della fronte del neonato, aveva
in passato tutt’altro valore simbolico. Rispettando le modalità adottate da Giovanni il Battista, anche
nei primi secoli dopo Cristo il battesimo consisteva nell’immersione completa dell’individuo in
acqua. La parola greca baptimos, non a caso, significa immersione. Attraverso questo processo si
sfruttava l’antica consapevolezza secondo la quale l’immersione totale di un corpo in acqua
determina un momentaneo, seppur brevissimo, distacco del corpo eterico dal fisico, permettendo
così l’ingresso di qualcosa di nuovo, di quella luce spirituale in grado di purificare l’anima.
Oltre a questo importante aspetto di purificazione l’acqua porta con sé altri significati simbolici. Per il suo carattere fluido, plasmabile, ricettivo e accogliente essa è da sempre accomunata al
femminile. Le donne, più degli uomini, sanno essere morbide e accoglienti, non solo fisicamente e
sessualmente ma anche emotivamente; come l’acqua può assumere numerose forme e stati –
ghiaccio, fluido, vapore, acqua stagnante, schiumeggiante, indomabile … – anche la donna è
mutevole e così le sue emozioni.
L’acqua, in genere, può essere considerata simbolo delle emozioni che, come l’acqua, non vanno
represse, arginate o prosciugate ma necessitano di fluire liberamente, senza forzature.
Esperimenti scientifici moderni hanno dimostrato che l’acqua possiede proprietà straordinarie. Lo
scienziato giapponese Masaru Emoto sviluppò, a partire dal 1984, una tecnica per esaminare al
microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d’acqua.
Inizialmente Emoto scelse diversi campioni di acqua da analizzare (acqua di rubinetto di diverse
città del mondo, acqua proveniente da sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai) così da osservare eventuali
differenze una volta ottenuta la cristallizzazione.
Subito lo scienziato si accorse di come l’acqua di torrenti e sorgenti incontaminati, una volta
congelata, produceva dei bellissimi disegni geometrici nella struttura cristallina. L’acqua inquinata,
tossica o stagnante mostrava, invece, strutture cristalline distorte e non armoniche.
Acqua di fonte
Successivamente a Masaru Emoto venne l’idea di esporre l’acqua a delle particolari vibrazioni, così
da studiare gli effetti di tali frequenze energetiche sulla struttura cristallina. Un primo tipo di
vibrazione sperimentato fu la musica: in questo caso le differenze che si manifestavano nella qualità
dei cristalli, a seconda del genere di musica impiegato, erano davvero incredibili, come se i cristalli volessero, con la loro struttura, esprimere determinati sentimenti.
In seguito, dalla musica Emoto passò alle vibrazioni di parole scritte, pronunciate o anche
semplicemente pensate. In tutti i casi i risultati sono sotto gli occhi di tutti e il confronto tra i
cristalli ottenuti utilizzando parole positive (grazie, amore, gratitudine) e quelli sottoposti a parole
negative (ti voglio uccidere, mi fai stare male) sono assolutamente inequivocabili.
Amore e gratitudine
Nel corso degli anni queste ricerche sono state ulteriormente sviluppate, includendo ad esempio lo
studio delle cosiddette “acque sacre”, cioè quelle sgorgate nei luoghi di apparizioni mariane: al di là
di qualunque credo religioso i meravigliosi cristalli tolgono qualunque dubbio sul potere terapeutico di queste acque.
Partendo da questi presupposti numerosi ricercatori spirituali hanno proseguito il discorso creando numerosi altri tipi di acque “caricate” positivamente attraverso meditazioni, esposizione a Sole, Luna, Pianeti, cristalli, estratti floreali, ecc.
Questi risultati servono a dimostrare la validità di approcci terapeutici quali la floriterapia,
l’omeopatia, la cristalloterapia. Permettono però anche di fare una riflessione sull’importanza della
meditazione, della preghiera, ma anche di ogni singola parola che viene pronunciata dall’uomo.
L’uomo è costituito per il 60-70% da acqua: se quelli visti sopra sono gli effetti che una parola
negativa provoca su un campione di acqua, provate a pensare gli effetti che la stessa parola, ma
anche semplicemente un pensiero, sono in grado di determinare all’interno di un corpo umano, un
sistema costituito per la sua maggioranza proprio da acqua!!
Queste riflessioni richiamano l’attenzione sulla nostra responsabilità di uomini nel coltivare parole, pensieri e gesti di un certo tipo, non solo per la nostra salute ma anche per gli effetti che tali pensieri e parole potrebbero produrre nel nostro prossimo. Quanto più elevata sarà la frequenza dei nostri pensieri e delle nostre parole e tanto più il mondo, per una legge di risonanza, risponderà con pensieri e parole della stessa frequenza.
La consapevolezza di questo in un grande numero di persone non può che portare evoluzione;
l’ignoranza può invece rivelarsi preludio di un’inevitabile involuzione.